SerGenCOVID-19

Indagine sierologica e genetica CNR sull’immunità e suscettibilità all’infezione da SARS-CoV-2 e creazione di una biobanca#

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La pandemia di Covid-19 ha travolto tutti i paesi del mondo, ma l’Italia è stata uno dei primi a essere colpiti dal Coronavirus, in modo profondamente drammatico.

Il numero di persone che si sono ammalate e che hanno perso la vita è stato fin da subito elevatissimo: questo ha evidenziato l'urgente necessità di soluzioni rapide e innovative per gestire le emergenze legate alla salute, per offrire le migliori soluzioni di assistenza sanitaria ai pazienti e preservare la salute della popolazione generale.

Il CNR, il maggiore ente di ricerca italiano, per contribuire a trovare risposte, ha deciso di realizzare lo studio SerGenCovid-19, una raccolta di dati clinici, sieri e materiale genetico su larga scala nella popolazione italiana, che si propone di conoscere meglio la risposta individuale al virus, così che si possano sviluppare protocolli mirati per la gestione dei pazienti affetti da Covid-19.

A partire da 100.000 soggetti reclutati nell’ambito dello studio Epicovid-19, che hanno manifestato la disponibilità ad essere ricontattati per ulteriori studi, verranno selezionati 10.000 partecipanti, distribuiti omogeneamente in tutto il paese. Le persone arruolate, dopo avere letto il foglio informativo presente su una piattaforma informatica dedicata, possono contestualmente aderire al progetto e firmare il consenso informato. I partecipanti selezionati verranno invitati a recarsi presso uno dei centri prelievo, individuati su base nazionale, per un piccolo prelievo di sangue. Il prelievo si dovrà ripetere dopo 5 mesi (T1) e dopo ulteriori 5 mesi (T2). L’analisi sierologica, effettuata con le metodiche di riferimento riconosciute dall’ISS (chemiluminescenza), insieme alle informazioni provenienti dal questionario consentiranno di:

  1. valutare le modificazioni della risposta immunitaria alla malattia o al vaccino a distanza di tempo;
  2. valutare l’effetto delle procedure vaccinali sull’andamento temporale della diffusione virale.
  3. studiare il rapporto tra sieropositività, biomarcatori e condizioni ambientali.

Queste informazioni sono fondamentali poiché, mentre per molte infezioni la presenza degli anticorpi garantisce una immunità protettiva, al momento non è chiaro se questo sia vero anche per COVID-19. La risposta a questo interrogativo è fondamentale per dare significato completo alla rilevazione degli anticorpi anti-SARS CoV-2 e per attuare la strategia vaccinale.

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Inoltre, la disponibilità di un campione di DNA della stessa popolazione, consentirà uno studio mirato a comprendere i fattori genetici che influenzano la suscettibilità all’infezione, la gravità del decorso clinico della malattia e la maggiore severità dei sintomi in alcuni individui rispetto ad altri.

La tua partecipazione è importante!